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Civita di Bagnoregio
Consigliato: Assolutamente sì
Difficoltà: Media
Definita da più fonti "la città che muore", situata in posizione isolata, è raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale in cemento armato. La causa del suo isolamento è la progressiva erosione della collina e della vallata circostante, che ha dato vita alle tipiche forme dei calanchi e che continua ancora oggi, rischiando di far scomparire la frazione, per questo chiamata anche "il paese che muore".
La frazione, attualmente abitata da poche famiglie, è ogni anno meta di numerosi turisti ed è stata diverse volte utilizzata come set cinematografico. All'interno del borgo rimangono varie case medievali, la chiesa di San Donato (che si affaccia sulla piazza principale), il Palazzo Vescovile, un mulino del XVI secolo, la casa natale di San Bonaventura e la porta di Santa Maria, con due leoni che tengono tra le zampe una testa umana (a ricordo di una rivolta popolare degli abitanti di Civita contro la famiglia orvietana dei Monaldeschi). Il vecchio paese è iscritto all'associazione de I borghi più belli d'Italia. (fonte Wikipedia)
Difficoltà media in quanto è necessario lasciare l'auto dall'altra parte del ponte, percorrerlo a piedi (o sulla groppa di un asinello) e visitare a piedi il borgo ed eventualmente il tunnel scavato sotto lo sperone roccioso.
Bomarzo - Parco dei mostri
Consigliato: Sì
Difficoltà: Facile
Il cosiddetto Parco dei Mostri o Sacro Bosco di Bomarzo, in provincia di Viterbo, è un complesso monumentale situato alle pendici di un vero e proprio anfiteatro naturale.
Qui Vicino Orsini fece costruire nel XVI secolo alcuni monumenti che raffigurano animali mostruosi e mitologici. Chiamò il parco Sacro Bosco e lo dedicò a sua moglie, Giulia Farnese. Vi sono anche architetture impossibili, come la casa inclinata, o alcune statue enigmatiche che rappresentano forse le tappe di un itinerario di matrice alchemica. (fonte Wikipedia)
Immerso in una vegetazione rigogliosa, tra canti di uccellini e crepitio di piccoli ruscelli rigogliosi, lo consiglio assolutamente sia ai "grandi" che ai "piccoli". :)
Il cosiddetto Parco dei Mostri o Sacro Bosco di Bomarzo, in provincia di Viterbo, è un complesso monumentale situato alle pendici di un vero e proprio anfiteatro naturale.
Qui Vicino Orsini fece costruire nel XVI secolo alcuni monumenti che raffigurano animali mostruosi e mitologici. Chiamò il parco Sacro Bosco e lo dedicò a sua moglie, Giulia Farnese. Vi sono anche architetture impossibili, come la casa inclinata, o alcune statue enigmatiche che rappresentano forse le tappe di un itinerario di matrice alchemica. (fonte Wikipedia)
Immerso in una vegetazione rigogliosa, tra canti di uccellini e crepitio di piccoli ruscelli rigogliosi, lo consiglio assolutamente sia ai "grandi" che ai "piccoli". :)
Difficoltà: n.c.
Chia è una frazione di Soriano nel Cimino: un borgo di circa 400 persone posto a circa 300 metri di altezza sul livello del mare che si erge in posizione panoramica sulla valle del Tevere. L'antico nucleo risalente circa al 1100 d.C., anche se attualmente in avanzato stato di degrado, conserva ancora la sua pianta originale ed ha notevole interesse storico. I boschi sono disseminati di antiche tombe rupestri, e furono abitati fin dal periodo pre-etrusco (case ipogee, tombe a grotta, pozzi, ecc.)(fonte Wikipedia)
Chia è una frazione di Soriano nel Cimino: un borgo di circa 400 persone posto a circa 300 metri di altezza sul livello del mare che si erge in posizione panoramica sulla valle del Tevere. L'antico nucleo risalente circa al 1100 d.C., anche se attualmente in avanzato stato di degrado, conserva ancora la sua pianta originale ed ha notevole interesse storico. I boschi sono disseminati di antiche tombe rupestri, e furono abitati fin dal periodo pre-etrusco (case ipogee, tombe a grotta, pozzi, ecc.)(fonte Wikipedia)
Difficoltà: n.c.
Di origine etrusca, forse l'antica Surrina vetus, il primo nucleo di Soriano nel Cimino passò dai monaci Benedettini ai Guastapane ed ai Pandolfi poi, accusati questi di eresia, al nipote di papa Niccolò III Orso Orsini che realizzò la costruzione dell'intero castello (1277-1279). Dal XIII al XV secolo si alternarono alla guida di Soriano ora Signorie ora Castellani di nomina papale fino al 1435 anno in cui sul sagrato del Duomo fu decapitato Giacomo di Vico esponente della potente famiglia dei Prefetti di Vico ed il dominio di Soriano tornò nuovamente alla Chiesa. L'imponente castello che domina il paese fu fatto costruire da Papa Niccolò III nel 1278, nella seconda metà del XV secolo fu restaurato e rinforzato. L'importanza di questa fortezza nella difesa dello stato papale è dimostrata dagli stemmi dei papi Callisto III e Innocenzo VIII. È presente anche lo stemma del Cardinale Rodrigo Borgia a indicare il ruolo svolto per circa 50 anni prima come vice cancelliere sotto 5 papi e successivamente come papa con il nome di Alessandro VI.
Di origine etrusca, forse l'antica Surrina vetus, il primo nucleo di Soriano nel Cimino passò dai monaci Benedettini ai Guastapane ed ai Pandolfi poi, accusati questi di eresia, al nipote di papa Niccolò III Orso Orsini che realizzò la costruzione dell'intero castello (1277-1279). Dal XIII al XV secolo si alternarono alla guida di Soriano ora Signorie ora Castellani di nomina papale fino al 1435 anno in cui sul sagrato del Duomo fu decapitato Giacomo di Vico esponente della potente famiglia dei Prefetti di Vico ed il dominio di Soriano tornò nuovamente alla Chiesa. L'imponente castello che domina il paese fu fatto costruire da Papa Niccolò III nel 1278, nella seconda metà del XV secolo fu restaurato e rinforzato. L'importanza di questa fortezza nella difesa dello stato papale è dimostrata dagli stemmi dei papi Callisto III e Innocenzo VIII. È presente anche lo stemma del Cardinale Rodrigo Borgia a indicare il ruolo svolto per circa 50 anni prima come vice cancelliere sotto 5 papi e successivamente come papa con il nome di Alessandro VI.